Gestione Barefoot - Il Mandriolo

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Gestione Barefoot

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Premessa:
Su queste pagine vi presentiamo la gestione del cavallo scalzo e vi raccontiamo del nostro approccio personale a questo metodo. Tuttavia non è nostra intenzione forzare gli altri e chi vuole tenere da noi il proprio cavallo ferrato è liberissimo di farlo!


Barefoot – Piedi scalzi

Concetti generali


Il "barefoot", nel mondo del cavallo, rappresenta un movimento che nasce dalla riscoperta
  1. delle funzioni e delle potenzialità di uno zoccolo sano senza ferro e
  2. delle grandi capacità di guarigione del piede equino, se liberato dal ferro stesso, in caso di patologia più o meno conclamata.

Attorno a questi concetti base ruotano gli importantissimi aspetti inerenti
  • la scuderizzazione,
  • l’alimentazione,
  • il movimento e

Tutti questi elementi sono profondamente legati allo stato di salute del cavallo nel suo insieme ed in modo più specifico a quello dei suoi piedi e quindi alla loro funzionalità.
Alla luce di queste prime considerazioni risulta già evidente come il barefoot racchiuda in sé una più ampia visione del cavallo e del modo di "utilizzarlo".

Infatti la "gestione Barefoot" del cavallo non significa solo tenerlo scalzo (intendendo con ciò "privo dei ferri"), ma anche rivedere il modo in cui lo "costringiamo" a vivere. Non dovremmo mai perdere di vista le reali necessità del cavallo dettate dall'anatomia, dalla fisiologia e dall'etologia di questa specie che invece vengono spesso ignorate (anche in buona fede!) dall’uomo che lo tiene in cattività.


La ferratura è una pratica utilizzata da secoli per proteggere il piede durante l’utilizzo del cavallo nelle svariate attività che gli venivano richieste, ma che comporta molti insidiosi aspetti negativi legati ad esempio alla perdita della capacità di ammortizzazione del piede, alla diminuizione della sua sensibilità, all'impedimento della funzione di pompa per il reflusso venoso e molto altro ancora.





Lo studio del barefoot, oltre a richiamare l’attenzione su quelli che sono gli "effetti collaterali" della ferratura, ci mette di fronte ad una alternativa concreta: fare a meno dei ferri migliorando al contempo il più possibile le condizioni di vita del cavallo
in maniera da consentirgli di sviluppare un piede sano, forte ed efficiente.  

Il barefoot sostiene che
  • il cavallo può benissimo vivere ed essere montato senza ferri  
  • senza ferri migliorerà la qualità dell’unghia (spessore e consistenza di muraglia e suola..)
  • senza ferri si svilupperanno al meglio anche le strutture interne del piede (cuscinetto digitale, cartilagini alari..)
  • un piede ben riadattato alla condizione scalza, nella grande maggioranza dei casi, sia in grado di lavorare tanto quanto un piede ferrato,
  • la condizione scalza del piede garantisca al cavallo molteplici vantaggi: proprietà ammortizzanti del piede libero di funzionare in modo fisiologico, minori sforzi articolari sui fondi disconnessi per la deformabilità della scatola cornea, recupero delle capacità sensoriali a livello dei piedi e miglioramento della propriocezione da parte del cavallo (i cavalli quindi si muovono con più sicurezza e maggior consapevolezza, inciampi e scivolate si riducono significativamente), ridotta pericololosità di calci, pestoni ed autotraumatismi … solo per dirne alcuni!
  • il barefoot costituisca inoltre un "nuovo" approccio nei confronti di patologie importanti e drammatiche, come la sindrome navicolare e la laminite, offrendo la speranza (e in molti casi la concreta possibilità!) di guarire a cavalli definiti irrecuperabili o comunque destinati a peggiorare.

Tutto questo però non può essere ottenuto semplicemente togliendo i ferri ma richiede una corretta gestione del cavallo.


Barefoot – Piedi scalzi

La nostra esperienza personale


Ebbene, nel 2010 ci siamo avvicinati anche noi al barefoot senza nascondere però un profondo scetticismo nei confronti delle possibilità di "utilizzo" del cavallo senza ferri, per il tipo di attività che pratichiamo (l'escursionismo) e soprattutto per i terreni che dobbiamo spesso affrontare.
L'interesse è nato in seguito all’analisi di svariate problematiche che riguardavano alcuni cavalli del nostro maneggio e alla sempre maggiore consapevolezza (approfondendo la nostra cultura in questo campo) che molti di questi problemi erano legati alla ferratura e che non si sarebbero risolti continuando con questo tipo di approccio.

Così da gennaio 2010 abbiamo cominciato a sferrare i primi cavalli affidandoli alla competenza di Dario Arcamone, un pareggiatore specialista delle cosiddette "cure naturali dello zoccolo" (che si rifanno al modello del cavallo selvaggio studiato da Jaime Jackson).   
Nonostante alcune difficoltà iniziali, legate alla cosiddetta fase di transizione, e nonostante alcuni problemi non siano stati "miracolosamente" risolti con la sferratura, la maggior parte dei nostri cavalli ha reagito molto bene divenendo capace, in tempi diversi da soggetto a soggetto, di tollerare senza problemi lo stesso carico di lavoro che svolgeva una volta con i ferri. Lavoro in campo, uscite in passeggiata su tutti i tipi di terreno (anche quelli sassosi che eravamo convinti avrebbero costituito un problema insormontabile per un cavallo scalzo!!) e trekking di più giorni, qualche volta anche con percorrenze piuttosto significative. Questi successi hanno spazzato via i nostri timori iniziali ed anche i forti pregiudizi di alcuni riguardo alle potenzialità di un piede senza ferro ed alla possibilità di continuare a svolgere le nostre normali attività con un cavallo barefoot.

Con altri cavalli tuttavia l’esperienza si è rivelata più "deludente" nel senso che ancora mostrano una sensibilità eccessiva su terreni duri e sassosi richiedendo particolari attenzioni durante le escursioni;
Quindi non ci sono mancate anche difficoltà e limitazioni ma abbiamo comunque potuto constatare che ognuno dei nostri cavalli barefoot, indipendentemente dalla maggiore o minore velocità di addattamento,  ha tratto importanti ed evidenti benefici dalla sferratura e questo ci ha spinti a continuare comunque su questa strada.

Ci siamo così approcciati alle scarpette, trovando con esse un valido compromesso tra gestione scalza e "utilizzo" del cavallo. Con le scarpette infatti anche i cavalli con problemi di eccessiva sensibilità riescono a camminare con disinvoltura su tutti i tipi di terreno e possono essere così montati senza troppi problemi.
Anche quando un cavallo deve affrontare imprese particolarmente difficili per le quali i suoi piedi non sono stati adeguatamente condizionati (cioè imprese molto più impegnative rispetto al carico di lavoro usuale) le scarpette risultano un ottimo mezzo per proteggere i piedi senza comprometterne la funzionalità come invece accade con i ferri.

Questa in sostanza è la nostra esperienza con il barefoot, ed ecco alcuni dei nostri cavalli scalzi:
Barefoot – Piedi scalzi
Conclusioni

Detto questo precisiamo che anche noi abbiamo fatto ferrare i nostri cavalli per tanti anni, convinti che fosse giusto così e che fosse la soluzione migliore per loro. Imparando cose nuove abbiamo poi cambiato radicalmente idea su questo argomento, ma non facciamo certo la guerra ai proprietari di cavalli che preferiscono la ferratura.

Siamo ben consapevoli delle difficoltà pratiche (ed anche psicologiche) che si possono riscontrare sferrando il proprio cavallo. Tenere un cavallo barefoot implica dovergli garantire determinate condizioni ambientali/gestionali e di dover impiegare del tempo per preparare i suoi zoccoli al lavoro che si intende fargli svolgere.
Noi, per i nostri cavalli, abbiamo scelto questa strada perché la riteniamo la più valida sotto tanti aspetti diversi. Non crediamo che il barefoot sia la panacea di tutti i mali, né che il ferro sia la causa di tutti i problemi, ma adesso, essendo venuti a conoscenza delle tante implicazioni negative che la pratica della ferratura comporta, preferiamo "limiti" e "implicazioni negative" del piede scalzo, abbracciando in modo consapevole la filosofia barefoot.

Dopo anni di esperienza con tanti cavalli diversi (quindi non per moda o puro spirito naturalistico) ci siamo profondamente convinti della validità della metodica barefoot e per questo ci proponiamo di diffonderla e di promuoverla a chi si dimostra interessato. Siamo ben disposti a confrontarci con i punti di vista di chi la pensa in maniera diversa; non intendiamo forzare nessuno e tanto meno innescare battaglie tipo "barefoot contro ferri".

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